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musicoterapia

La musica, all’interno della nostra società, viene spesso sottovalutata e, sebbene a tutti piaccia ascoltare un brano alla radio, quando sentiamo che il figlio di qualcuno ha scelto di coltivare professionalmente la passione per uno strumento o per il canto, subito una nota di amarezza appare nei nostri pensieri.
La musica, in realtà ha un potenziale che pochi conoscono ma che molti giovani ragazzi sanno ben sfruttare, e la musicoterapia ne è un esempio. Questa disciplina sfrutta i suoni e le melodie nel campo riabilitativo o terapeutico.
Da tempo, è noto come l’ascolto e l’esecuzione di suoni e melodie possano agire sugli stati d’animo e sulle emozioni, in virtù delle loro proprietà rilassanti o stimolanti.
Sebbene questa disciplina si sia dichiarata ufficialmente in ambito medico, in realtà si è sviluppata gradualmente, nella nostra vita di tutti i giorni.
Quante volte ci capita di ascoltare una canzone che ci piace quando siamo giù di morale per evitare brutti pensieri? O ascoltare una melodia rilassante e inevitabilmente cadere in un profondo sonno? La musica ha delle proprietà uniche, che tutti sfruttiamo indirettamente.

Quante tipologie esistono?

La musicoterapia viene realizzata con il contributo di un musicoterapeuta qualificato, capace di rivolgersi ad  un singolo paziente o a un gruppo di pazienti  al fine di  mantenere capacità cognitive, emozionali, sociali o fisiche (come il coordinamento motorio). Nello specifico, per intraprendere un percorso terapeutico con i pazienti di un certo tipo, i musicoterapeuti devono avere competenze psicologiche e mediche, oltre ad avere un’esperienza nel campo musicale. Il musicoterapeuta può approcciarsi attraverso due modalità: o con la Musicoterapia attiva, che corrisponde al suonare uno strumento, per cui l’interazione tra musicoterapeuta e paziente avviene tramite la produzione diretta di suoni utilizzando la voce, gli strumenti musicali o dei semplici oggetti o, con la Musicoterapica recettiva, la quale prevede l’attività dell’ascolto.

Il ricordo della musicale

La musica, oltre a curare, ci è amica, vicina nei momenti difficili, quelli che sembrano insormontabili. Quando qualcuno ci lascia, ricordarlo con una melodia, è sempre la scelta più adeguata, perché la musica è in grado di rievocare ricordi, belli e brutti, che la nostra mente può aver inconsciamente archiviato. Clicca qui se vuoi consultare Cattolica San Lorenzo, un’agenzia che sa dare onore a qualcuno che non c’è più, attraverso la giusta melodia. Il ricordo di qualcuno può essere in uno spartito, in una traccia su una piattaforma musicale o nel rumore delle foglie calpestate per strada, tocca alla tua mente scegliere la nota che accende la musica.