Curare con la musica: la musicoterapia

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La musica, all’interno della nostra società, viene spesso sottovalutata e, sebbene a tutti piaccia ascoltare un brano alla radio, quando sentiamo che il figlio di qualcuno ha scelto di coltivare professionalmente la passione per uno strumento o per il canto, subito una nota di amarezza appare nei nostri pensieri.
La musica, in realtà ha un potenziale che pochi conoscono ma che molti giovani ragazzi sanno ben sfruttare, e la musicoterapia ne è un esempio. Questa disciplina sfrutta i suoni e le melodie nel campo riabilitativo o terapeutico.
Da tempo, è noto come l’ascolto e l’esecuzione di suoni e melodie possano agire sugli stati d’animo e sulle emozioni, in virtù delle loro proprietà rilassanti o stimolanti.
Sebbene questa disciplina si sia dichiarata ufficialmente in ambito medico, in realtà si è sviluppata gradualmente, nella nostra vita di tutti i giorni.
Quante volte ci capita di ascoltare una canzone che ci piace quando siamo giù di morale per evitare brutti pensieri? O ascoltare una melodia rilassante e inevitabilmente cadere in un profondo sonno? La musica ha delle proprietà uniche, che tutti sfruttiamo indirettamente.

Quante tipologie esistono?

La musicoterapia viene realizzata con il contributo di un musicoterapeuta qualificato, capace di rivolgersi ad  un singolo paziente o a un gruppo di pazienti  al fine di  mantenere capacità cognitive, emozionali, sociali o fisiche (come il coordinamento motorio). Nello specifico, per intraprendere un percorso terapeutico con i pazienti di un certo tipo, i musicoterapeuti devono avere competenze psicologiche e mediche, oltre ad avere un’esperienza nel campo musicale. Il musicoterapeuta può approcciarsi attraverso due modalità: o con la Musicoterapia attiva, che corrisponde al suonare uno strumento, per cui l’interazione tra musicoterapeuta e paziente avviene tramite la produzione diretta di suoni utilizzando la voce, gli strumenti musicali o dei semplici oggetti o, con la Musicoterapica recettiva, la quale prevede l’attività dell’ascolto.

Il ricordo della musicale

La musica, oltre a curare, ci è amica, vicina nei momenti difficili, quelli che sembrano insormontabili. Quando qualcuno ci lascia, ricordarlo con una melodia, è sempre la scelta più adeguata, perché la musica è in grado di rievocare ricordi, belli e brutti, che la nostra mente può aver inconsciamente archiviato. Clicca qui se vuoi consultare Cattolica San Lorenzo, un’agenzia che sa dare onore a qualcuno che non c’è più, attraverso la giusta melodia. Il ricordo di qualcuno può essere in uno spartito, in una traccia su una piattaforma musicale o nel rumore delle foglie calpestate per strada, tocca alla tua mente scegliere la nota che accende la musica.

Dieta prima di Natale? Si ma con gusto!

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Manca poco a Natale e ad una sequela di pranzi e cene all’insegna della buona cucina tipica della tradizione italiana. Anche i meno golosi non sanno resistere alle tavole imbandite ed è per questo che ognuno di noi è più che consapevole che nei giorni di festa prenderà qualche chiletto in più.
In virtù di questa previsione – che assume quasi le fattezze di una certezza – una dieta prima di Natale è quello che ci vuole per preservare la linea ed evitare di metter su troppo peso poi difficile da smaltire.

I consigli alimentari che seguiranno non saranno tuttavia drastici, anzi, saranno fondati principalmente sul buon senso e su una buona conoscenza di quegli alimenti che preservano la forma fisica ma con gusto.

Dieta di Natale: i consigli per non ingrassare durante le feste

Prima di vedere nel dettaglio la dieta da seguire in previsione dell’arrivo del periodo natalizio, è necessario fare una precisazione: il digiuno prima del pranzo o della cena nei giorni di festa non è mai una buona idea.
Abbandonate qualsiasi intento eccessivamente restrittivo: basterà seguire, nei 3 giorni precedenti il Natale, un regime dietetico basato sul consumo di proteine, verdure e tanta frutta.
Carboidrati, dolci e condimenti vanno invece consumati con molta cautela, mentre bibite zuccherate o gassate ed alcoliche sono assolutamente banditi dalle nostre tavole, almeno fino all’arrivo dei giorni di festa.

Ed ora veniamo a noi! Il segreto per mantenere la linea durante le feste natalizie è di consumare 5 pasti giornalieri così distribuiti:

  • 3 pasti principali (colazione – pranzo – cena)
  • 2 spuntini (metà mattina – metà pomeriggio)

La colazione – Nella dieta prima di Natale la colazione è molto importante perché fatta a regola d’arte ci consente di non arrivare “affamati” allo spuntino di metà mattina nonché al pranzo. Il segreto è di consumare cibi leggeri , ben vengano quindi: fette biscottate integrali ricchi di fibre accompagnate da tè o latte parzialmente scremato, entrambi da addolcire con un cucchiaino di miele e non di  zucchero.

Lo spuntino di metà mattina – L’ideale sarebbe consumare un frutto (di stagione possibilmente), in alternativa è possibile spezzare la fame anche con una cruditè accompagnata da una salsa leggera indiana – la Raita – aromatizzata alla menta e coriandolo (Potete trovare maggiori info sulla sua preparazione su Wikipedia).

Il pranzo – Un consumo di carboidrati nei tre giorni che precedono le feste è da evitare, meglio prediligere cibi ricchi di proteine, alcuni esempi? 80 gr di tonno al naturale condito con un filo d’olio con contorno di verdure grigliate, oppure 100 gr di arrosto di tacchino con insalata di finocchi olio e pepe. Per chi non ama pesce e carne esistono validissime varianti: dai legumi alle uova (sode , alla coque o in camicia) fino ad arrivare ai gustosi legumi meglio se piselli, fagioli o lenticchie e ai caldi e buonissimi minestroni.

Lo spuntino di metà pomeriggio – Con il freddo non c’è nulla di meglio di una tisana drenante/saziante oppure di un decottopirico (i migliori decottopirici consigliati dai farmacisti li puoi trovare su DocBros.it) che aiutano la linea e riducono il senso di fame.

La cena – L’ultimo pasto della giornata deve essere semplice e leggero. Prediligere il pesce, soprattutto se cotto a vapore accompagnato da una porzione di verdure di stagione.

Questo tipo di dieta prima di natale può senza dubbio aiutare a contenere  i danni che le abbuffate delle feste apportano in termini di peso forma. Ad ogni modo bisogna sempre ricordare che per  i soggetti che soffrono di patologie come ad esempio ipertensione e colesterolo, un consulto preventivo del proprio medico è doveroso prima di intraprendere qualsiasi variazione nel proprio regime alimentare.

I test psicodiagnostici per entrare in forze armate e polizia

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Un’attività che rientra tra i compiti dello psicoterapeuta e dello psicologo è quella psicodiagnostica che ha come obiettivo quello di orientare il lavoro successivo o proprio o di parti terze (ad esempio per una terapia farmacologica con lo psichiatra).
La psicodiagnosi permette di indagare e conoscere i motivi e le cause che hanno provocato un disagio o un disturbo di un soggetto. Gli strumenti di indagine utilizzati per conoscere la struttura della personalità, l’organizzazione interna del paziente, sono principalmente il colloquio clinico e i test psicologici. I test maggiormente utilizzati per la psicodiagnosi sono alcuni test grafici, il test proiettivo di Rorschach, il test di personalità MMPI e la scala WAIS per valutare il livello intellettivo. Per essere più precisi è importante sottolineare che i test psicodiagnostici si dividono in Test Cognitivi e Non Cognitivi. Quelli Cognitivi sono il Test d’Intelligenza, Test Attitudinali, Test di Profitto, Test Neuropsicologici e valutano il livello di competenze del soggetto e le abilità potenziali o raggiunte. I Test Non Cognitivi sono 15FQ+, il 16PF, BFQ Big Five Questionnaire, lo SCID- 5, l’MMPI, il Test di Rorshach, il Test di Appercezione Tematica (TAT), il Test della Figura Umana, il Test del Villaggio e il Test dell’Albero; questi sono test di personalità e valutano atteggiamenti e comportamenti del soggetto.
Può accadere che il processo psicodiagnostico venga richiesto in sede di concorsi per Forze Armate e Corpi di Polizia. Infatti i candidati, dopo essere stati sottoposti ai Test Psicoattitudinali che servono per individuare abilità logico-matematiche / linguistiche / operative, affrontano il più delle volte il colloquio con lo Psicologo. In questa sede lo Psicologo può decidere o meno di valutare il soggetto con una serie di test che possono essere o cognitivi o non cognitivi. Accade spesso che vengano usati i test proiettivi e i disegni per indagare i contenuti profondi di personalità, oppure può essere somministrato l’MMPI-2, cioè uno dei test più diffusi per valutare le dimensioni più salienti e significative di personalità. È composto da 567 items ed indica la presenza di sintomi legati all’ipocondria, alla depressione, a tratti ossessivo-compulsivi; indica il livello di stress o disagio provato dal candidato in quel preciso momento, la percezione del ruolo sessuale, la presenza di sintomi collegabili ad un disturbo post-traumatico, e molto altro. Il candidato non deve sottovalutare né i Test Psicoattitudinali né il colloquio con lo Psicologo, in quanto è stato comprovato statisticamente che questo tipo di accertamenti sono selettivi quanto le altre prove strettamente legate alla vita militare.
I concorsi sono numerosissimi e riguardano tutti i Corpi di Polizia.
Nel momento in cui si sceglie quale concorso fare bisogna sapere che esistono Corpi delle Forze Armate e Non Armate. Entrambi, per accedervi, effettuano concorsi. I Corpi delle Forze Armate sono Esercito Italiano, Marina Militare, Aeronautica Militare, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Corpi Forestali delle Regioni a Statuto Speciale. I Corpi Non Armati sono il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, la Polizia Locale, Corpo Militare Volontario della Croce Rossa Italiana.

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Tipologie di denti

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Sono tra gli elementi più importanti della bocca, in quanto ci aiutano a masticare il cibo, ma hanno anche un considerevole valore estetico perchè sono tra le cose che risaltano quando sorridiamo, i denti rappresentano una parte fondamentale del nostro corpo e, di conseguenza, della nostra vita. Fin dall’infanzia bisogna tenerne cura, con la pulizia quotidiana ma anche attraverso controlli periodici presso qualche studio dentistico Roma o ovunque vi siano centri specializzati di fiducia. La dentatura, come dicevamo, svolge diverse funzioni: da quella della masticazione del cibo per permetterne una migliore deglutizione e digestione fino alla regolazione del flusso d’aria in entrata nella bocca, utile per poter parlare e scandire le parole. Andiamo a conoscere quanti tipi di denti una persona possiede e quali funzioni svolgono.

Un bambino dovrebbe possedere generalmente circa 20 denti, mentre un adulto 32, suddivisi in quattro gruppi, a cui si aggiunge delle volte un quinto, quelli comunemente chiamati “del giudizio”.

Incisivi: sono otto denti che si trovano nella zona centrale ed anteriore della bocca, suddivisi in quattro superiori e quattro inferiori. Hanno la funzione di tagliuzzare il cibo e ridurne le dimensioni per facilitare la masticazione e la successiva deglutizione. Essi sono i primi a presentarsi e nei neonati spuntano intorno ai 6 mesi nella cosiddetta dentizione da latte, mentre attorno ai 6-8 anni in quella definitiva;

Canini: sono quattro denti che favoriscono la lacerazione del cibo e appunto per questo sono molto appuntiti e se ne trovano due nella parte superiore della bocca e due in quella inferiore. Si presentano intorno ai 16-20 mesi nei bambini, mentre nella dentizione definitiva i due inferiori spuntano prima dei 9 anni e quelli superiori attorno agli 11-12 anni;

Premolari: in numero di otto, si utilizzano soprattutto nella prima parte della masticazione, per l’iniziale triturazione del cibo. I primi si presentano attorno all’età di 10 anni e quindi direttamente nella dentizione definitiva;

Molari: sono otto denti, situati nella zona posteriore della bocca ed hanno la funzione di sminuzzare il cibo masticato, prima di essere ingoiato definitivamente. Le loro dimensioni sono maggiori rispetto agli altri. Quelli da latte si presentano tra i 12 ed i 15 mesi di età, mentre i primi definitivi dai 6 anni in poi e i secondi definitivi tra gli 11 ed i 13.

Come dicevamo, a questi gruppi se ne aggiunge un quinto, anche se non in tutte le persone, formato da quattro denti, chiamati “molari terziari” o, più comunemente, “denti del giudizio“. Essi si possono presentare generalmente in età più “avanzata” rispetto agli altri denti, tra i 17 ed i 25 anni, e si situano nella parte posteriore della bocca.

Tutto quello che bisogna sapere per aprire un centro benessere

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Se nel passato, prendersi cura del proprio corpo era una eccezione per poche persone, ora è diventata una pratica diffusissima, non solo tra le donne, ma anche tra gli uomini. Sono sempre di più, infatti, i rappresentanti del sesso maschile che pongono maggiore attenzione al benessere e all’estetica.

Secondo un’analisi statistica condotta da “Movimprese” per conto dell’UnionCamere, negli ultimi 6 anni, vi è stato un incremento del 70% in più negli investimenti in centri benessere, spa, massaggi e vari istituti di bellezza.

Per tutti coloro che hanno un buon capitale da investire in un’attività redditizia, allora, aprire un centro benessere può rivelarsi la scelta giusta, ma attenzione occorre seguire passo dopo passo ogni singola procedura burocratica, poiché molti sono gli adempimenti a cui bisogna far fronte, ma di sicuro le soddisfazioni, in termini economici, non mancheranno.

Aprire un centro benessere: tutto quello che occorre sapere

Per poter aprire un centro benessere bisogna prima di tutto essere in possesso del diploma di estetista. Il titolo si ottiene mediante un corso, generalmente della durata di tre anni. Ai fini del rilascio di tale diploma, bisogna sostenere un esame di abilitazione di fronte ad una Commissione che verrà nominata da chi di competenza.
Una volta ottenuto il diploma, occorrerà registrarlo presso la Camera di Commercio, che rilascerà l’idoneità a svolgere tale professione.

In aggiunta, bisogna iscriversi anche presso la CCIAA ovvero (Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato) che, a sua volta, inoltrerà al Comune tutta quanta la certificazione inerente la futura impresa.

Altre pratiche burocratiche sono le seguenti:

  • apertura P. IVA
  • richiesta all’Asl del nulla osta sanitario
  • denuncia di inizio attività da presentare al Comune per regolare le proprie posizioni all’INPS e all’INAIL
  • richiesta di autorizzazione al Comune di appartenenza all’esposizione all’insegna

Quanto costa aprire un centro benessere?

Aprire un centro benessere richiede l’acquisto di macchinari, un allestimento per lo spazio circostante e l’acquisto di materiali appositi per la cura e l’igiene della persona.
Ma vediamo più nello specifico, quali sono i costi da sostenere per poter aprire tale punto benessere:

Per la zona relax, composta magari da piscina idromassaggio, sauna, bagno turco e lettini quelli tipici da solarium, il costo per l’allestimento si aggira intorno ai 2500€ al mq e occupa il 20% della struttura. Il 65%, invece, riguarda la cosiddetta zona beauty, caratterizzata a sua volta da cabine per trattamenti viso e corpo, area estetica, lettini dimagranti e per l’epilazione. In questo caso, il costo al mq è di circa 2000€. Ed infine, non poteva mancare lo spazio fitness, che rappresenta in tale nostro esempio indicativo, il 15% di tutto il perimetro del centro benessere. Il prezzo per poterne realizzare l’allestimento oscilla tra i 1.000 ed i 1200€.
Per un centro benessere supponiamo di 500 mq, l’investimento minimo complessivo è di 500-700 mila euro. Naturalmente, si tratta di un prezzo provvisorio, poiché ad esso vanno aggiunti anche ulteriori servizi, per chi li preferisce, quali zona di medico-sanitaria, oppure zona di lunch o snack.

Aprire un centro benessere: la formula franchising conviene?

Come si può denotare, a fronte di prezzi non proprio irrisori, la formula del franchising può risultare la soluzione ideale per coloro che desiderano aprire un centro benessere, ma non hanno le risorse economiche necessarie per poter sostenere tali costi.

Sono tantissimi i vantaggi che si possono ottenere diventando partner del brand giusto. Ecco qualche assaggio:

  • incentivi e condizioni privilegiate per l’acquisto di forniture
  • supporto costante
  • continuo aggiornamento professionale

Malattie professionali, quali le più comuni

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Nonostante negli ultimi decenni si sia manifestata una considerevole attenzione nei confronti degli ambienti di lavoro e della loro sicurezza, annualmente sono diversi i lavoratori o ex che accusano delle malattie professionali. Queste non sono altro che patologie sorte in seguito allo svolgere un’attività lavorativa nel tempo, esposta ad agenti nocivi attraverso contatto diretto (manipolazione) oppure indiretto e quindi presenti nell’ambiente di lavoro. Malgrado l’accresciuta sensibilità generale verso la sicurezza sul lavoro a Roma e ovunque in Italia, manifestatasi sia attraverso atti legislativi del Parlamento, che con la nascita e diffusione di società di consulenza e fornitura di servizi in tale ambito, come può essere la Us Group nella Capitale, ancora diverse malattie continuano a colpire vecchi e nuovi lavoratori. Quali sono, tra queste, le più diffuse e comuni, nel nostro Paese?

L’asma bronchiale e l’alveolite allergica tendono a colpire il sistema respiratorio e sono dovute all’inalazione continuata di sostanze o polveri nocive. I soggetti più vulnerabili a questo tipo di patologie sono sia i lavoratori industriali del settore delle plastiche, del metallo e della gomma e sia quelli agricoli che vengono a contatto con sostanze chimiche o con farine e fieno. La sordità o la riduzione dell’udito (ipoacusia) sono dovute invece ad una persistente esposizione a rumori intensi, soprattutto a fianco di macchinari agricoli o industriali ed appunto per questo ne sono colpiti marmisti, falegnami e metalmeccanici.

Diverse sono anche le malattie della pelle, come ad esempio dermatiti, tumori cutanei o ulcerazioni, che colpiscono quei soggetti che lavorano soprattutto nel settore edile e che sono costantemente a contatto con cemento, calce viva e gesso. Tutt’altro genere di problemi colpisce invece coloro che svolgono lavori prettamente d’ufficio, come quelli impiegatizi, o attività tessili e calzaturiere. Questi soggetti infatti spesso tendono a soffrire della sindrome del tunnel carpale, dovuta alla costante sollecitazione del polso durante il loro lavoro. In particolare, per gli impiegati, tutto ciò è dovuto al persistente utilizzo del computer e del suo mouse.

Tra le malattie professionali più comuni ci sono anche quelle da radiazioni solari, che affliggono quei lavoratori impiegati in prolungata attività all’aria aperta, quali operai di cantieri stradali, agricoltori, muratori e coloro che sono addetti agli stabilimenti balneari. Legate soprattutto al passato, i cui effetti tuttavia si evidenziano adesso, sono malattie quali l’Asbestosi e l’Antracosi, gravissime patologie polmonari che colpiscono soggetti che hanno lavorato rispettivamente nell’edilizia e nel settore minerario carbonifero. Infatti l’Asbestosi è dovuta all’inalazione di particelle di amianto, sostanza nociva che nei decenni scorsi tuttavia veniva utilizzata nella realizzazione di varie strutture edilizie. L’Antracosi invece è causata dall’inalazione di polveri di carbone, che si sono depositate nel corso degli anni all’interno del corpo umano ed in particolare nei polmoni.

Trattamenti e massaggi innovativi: nuove tendenze

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Il mondo dei centri benessere si evolve con tecniche e trattamenti sempre più esclusivi, a volte eccessivi, innovativi ma sempre per la cura e la bellezza del corpo sia per donne che per uomini, e non ci sono confini alla fantasia e ai luoghi di origine delle materie prime utilizzate o delle tecniche. Bisogna, però, dire che non tutti i trattamenti innovativi si possono trovare o richiedere in tutti i centri benessere, alcuni sono attuati in centri specializzati, altri in centri o hotel di lusso, soprattutto nei grandi centri urbani – catalizzatori di tutte le novità del momento – come può esserlo un centro dimagrimento Roma.

Le nuove tendenze dei centri benessere

Cioccolato fuso, polvere di diamante per attenuare i segni del tempo, silicio per tonificare sono solo alcuni dei prodotti utilizzati nelle Spa per la cura del corpo, per coccolarsi un po’ o allontanare lo stress.
La frutta – è noto – fa bene alla salute, sia mangiata che applicata sulla pelle con gli impacchi. L’utilizzo di uva, banane e ananas da applicare sulla pelle non sono più una novità, ma che dire di uno scrub con polvere di cocco, sabbia, papaya e miele? Il risultato di una pelle rinnovata e senza rughe è garantita; o un massaggio antistress con perle, pietre preziose e petali di rosa? Peccato che per goderne bisogna volare alle Maldive dove solo nel resort extralusso Jumeirah i terapisti uniscono le tecniche tradizionali maldiviane alla bontà e ai benefici dei prodotti locali.
Un trattamento già importato è il rituale per il corpo al silicio che consiste nell’impiego di una crema minerale a base di silicio che è noto per la proprietà di favorire la formazione del collagene e quindi adatto come trattamento rassodante, per prevenire l’invecchiamento cellulare, migliorare l’elasticità della pelle, tonificare e levigare (costo a seduta: circa 120 €).
Le acque termali – ognuna con le proprie caratteristiche – aiutano soprattutto a detossinare, riossigenare e rimineralizzare la pelle con l’aiuto di oli emollienti e microgranuli di sale e nocciolo (costo medio: 80 €).
Dall’Oriente giungono discipline e trattamenti antistress di origine millenaria, come il Ku Nye, un’antica pratica tibetana nata oltre 3900 anni fa che consiste in un massaggio che alterna l’uso di oli essenziali, massaggi manuali, posizionamento di pietre calde su corpo e vibrazioni delle campane tibetane. A cosa giova? Allontana le tensioni psicofisiche, elimina le tossine, riduce e allevia i dolori muscolari e articolari, riduce l’ansia e cura l’insonnia (costo medio 120 €). Restando in Oriente, dall’India arriva il MEWĀR KHĀS, il rituale di bellezza delle spose indiane del Mewar: si tratta di uno scrub fatto con ingredienti freschi, mescolati a zafferano, mandorle e cardamomo per restituire al viso vitalità e lucentezza (costo: 110 €).
Un trattamento extra-lusso è quello a base di polvere di diamante, oro e perle per il ringiovanimento della pelle. La polvere di diamante migliora la penetrazione e l’assorbimento degli ingredienti attivi nella pelle e dona al viso un effetto perlato davvero spettacolare (a partire da 220 €).
Il trattamento a base di cioccolato e panna è una prova di resistenza … nel cercare di non mangiarlo. Il rituale del cioccolato comincia con un massaggio a base di cioccolato amaro fuso e peeling al caffè per rimuovere le cellule morte, seguito da un bagno nella panna e un impacco alla mousse di cioccolato bianco, dolce, profumato e ricco di sostanze nutrienti, emollienti e rilassanti (a partire da 250 €).
Oltre alla sua preziosità e malleabilità, l’oro “abbellisce” sotto tutti i punti di vista. Sia che lo si indossi come un gioiello, sia che lo si applichi direttamente sulla pelle come una maschera per il viso. L’oro, infatti, migliora l’elasticità della pelle e ne conserva la luminosità naturale. L’oro abbinato ad altri minerali preziosi come le perle nere di Tahiti, i minerali del Mar Morto, acido ialuronico e collagene da’ vita al rocking ritual che parte con un massaggio corporeo rilassante con pietre di citrino che favoriscono il drenaggio linfatico, la detersione del viso, l’applicazione di un siero all’acido ialuronico e per finire una maschera d’oro a 24 carati che viene stesa e rimossa con un magnete naturale (costo: a partire da 550 €).

L’importanza di una corretta igiene del corpo

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Un’accurata e corretta igiene del corpo deve essere alla base della vita e delle relazioni con le altre persone. A volte la fretta, la sveglia che sembra non aver suonato o il sonno troppo pesante costringono a dedicare poco tempo e attenzione all’igiene. E’ importante invece praticare alcune sane abitudini quotidiane di igiene, che oltre a far sentire e apparire puliti, servono a prevenire infezioni. Un’igiene accurata non deve essere quindi fatta solamente quando si deve prendere parte ad una festa o una cena importante, come quelle delle officine farneto Roma, ma deve essere eseguita tutti i giorni, anche a costo di dover rinunciare a 15 minuti di sonno.

Le regole d’oro
Di seguito sono illustrate alcune regole d’oro per prendersi cura dell’igiene del proprio corpo e quindi mantenere inalterato il proprio benessere fisico.

  • Lavare con cura le mani, che sono in costante movimento e vengono continuamente a contatto con agenti esterni. Le mani devono essere lavate ogni volta che si rientra in casa, prima di mangiare e dopo essere andati in bagno. Per ottenere un’accurata igiene delle mani è necessario strofinarle con il sapone per circa 30 secondi e poi sciacquarle con abbondante acqua. Mai mettere le mani in bocca o nel naso, perchè in questo si trasportano microbi e batteri all’interno del corpo. La pulizia delle mani deve essere particolarmente eseguita dai bambini.
  • Lavare con prodotti specifici il viso almeno due volte al giorno, per eliminare germi e impurità, che possono rendere la pelle spenta e opaca.
  • Detergere le parti intime con sapone a PH neutro, che sono poco aggressivi contro le mucose, la naturale barriera contro l’attacco di microbi e batteri. Le parti intime dovrebbero essere lavate due volte al giorno, asciugandole con particolare attenzione, un ambiente umido può facilitare l’attacco dei batteri.
  • Fare degli sciacqui con prodotti specifici al naso, per eliminare i batteri, quando si ha il raffreddore, utilizzare preferibilmente fazzoletti di carta.
  • Lavare i capelli due volte la settimana con prodotti specifici per il proprio genere di capello. Detergere con attenzione oltre alla chioma anche il cuoio capelluto.
  • Curare con maggiore attenzione l’igiene intima durante la gravidanza, periodo in cui possono più facilmente comparire infezioni fastidiose. E’ consigliabile indossare slip di cotone e lavarsi con acqua tiepida.
  • Curare l’igiene anche quando si trascorrono molte ore fuori casa, utilizzando salviettine detergenti e gel disinfettanti. E’ importante preferire l’uso di prodotti con PH fisiologico e che non contengono alcool.

Emangioma Infantile: quali sono le cause e i rimedi

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Circa il 3-10% della popolazione nasce con piccole alterazioni della pelle assomiglianti a macchie di colore rossastro o rosato.
Queste macchie, che possono comparire in ogni parte del corpo con maggior prevalenza statistica per testa e collo, appaiono morfologicamente come tumefazioni più o meno spesse, dai bordi rotondeggianti, e possono interessare anche i tessuti profondi della cute. Dal punto di vista clinico, si parla in questi casi di emangioma infantile, ossia di una particolare forma tumorale benigna il cui tessuto è costituito prevalentemente da vasi sanguigni.
L’emangioma infantile colpisce i bambini nelle prime settimane di vita ovvero può sorgere già all’interno della cavità intrauterina, durante la gravidanza. In quest’ultimo caso, si tratta più specificatamente di emangioma infantile congenito. La diagnosi di questa seconda forma del tumore è resa possibile esclusivamente mediante indagini interne alla placenta come, ad esempio, l’ecografia prenatale.
Mentre nella maggioranza dei casi di emangioma infantile non congenito è possibile pervenire alla diagnosi con semplice osservazione obiettiva ovvero esame istologico (biopsia) di un campione prelevato al paziente. Si ricorre invece all’esame mediante risonanza magnetica per gli emangiomi profondi che possono aver instaurato un rapporto con altri tessuti e organi, condizionandone il loro sviluppo e funzione.

Quali sono le cause degli emangiomi infantili

L’attuale conoscenza scientifica dell’emangioma infantile non ha ancora individuato una precisa causa alla base della sua formazione, tuttavia si ritiene plausibile che essi possano essere la conseguenza di una transitoria condizione di carenza di ossigeno a livello dei tessuti (ipossia), la quale può aver dato origine ad una reazione patologica delle cellule vascolari.
Un’altra ipotesi proposta come possibile spiegazione, considera gli emangiomi del feto o del bambino come il risultato di metastasi pervenute dal tessuto materno placentare eventualmente interessato da analisi invasive durante la gestazione. Quest’ultima tesi è sostenuta dal fatto che le cellule dell’emangioma infantile hanno marcatori molecolari simili a quelli posseduti dalle cellule della placenta. Poiché si tratta di tessuto tumorale, il comportamento metastatico spiegherebbe anche il meccanismo di spostamento di queste ultime all’interno dell’organismo in formazione.

Cosa fare quando si riscontra un emangioma infantile

Emangioma infantile

Una volta riscontrata la presenza di un emangioma infantile occorre innanzi tutto valutare il suo reale impatto sul corpo del bambino, sia dal punto di vista organico-funzionale che estetico. Nella maggioranza dei casi non è necessario alcun intervento da parte del medico, attendendosi la fisiologica regressione della tumefazione entro i primi 3-7 anni di vita. Tuttavia, in circa il 12% dei pazienti, si verificano delle complicazioni che giustificano un intervento terapeutico specifico, in particolare quando la sede dell’emangioma risulta compromettente, ad esempio, per la corretta crescita dei tessuti perioculari nonché per la funzionalità dell’occhio stesso.
Anche emangiomi situati all’interno delle vie respiratorie devono essere gestiti con molta attenzione, poiché possono causare problemi sulla respirazione.
Dal punto di vista della cura degli emangiomi infantili gioca un ruolo fondamentale il fattore tempo.

 

Cellulite: i trattamenti estetici per eliminarla

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La maggior parte delle donne trema al solo sentir pronunciare la parola cellulite, un inestetismo che colpisce non solo il sesso femminile, ma anche quello maschile. La presenza della pelle a buccia d’arancia, che si manifesta soprattutto in alcune zone del corpo, come le gambe, i glutei, la pancia e le cosce, può a volte rendere difficile il rapporto che ognuno di noi ha con il proprio corpo. Ci sono alcuni momenti in cui la sua presenza diventa praticamente insopportabile, ad esempio durante l’estate, periodo in cui si va al mare e si indossa il costume, oppure quando magari si desidera indossare un abito da favola per andare ad un ricevimento unico, come quelli organizzati a Villa Miani Roma e purtroppo la sua presenza minaccia la bellezza della propria silhouette.

Dichiarare guerra alla cellulite

Esistono vari modi per contrastare l’insorgenza della cellulite, come seguire una corretta alimentazione, bere molta acqua, praticare sport, sottoporsi a massaggi e utilizzare creme specifiche. E’ importante sapere che esistono anche dei trattamenti estetici mirati, che devono essere svolti solamente in centri specializzati da personale qualificato. Di seguito sono illustrati alcuni dei trattamenti più efficaci per dichiarare guerra alla pelle a buccia d’arancia.
Carbossiterapia, è un trattamento durante il quale grazie ad una specifica apparecchiatura viene somministrato un gas medicale nelle zone interessate. Questo trattamento è utile per migliorare il drenaggio linfatico e aumentare la produzione di ossigeno dei tessuti.
Smooth Shape, questo trattamento si avvale di 4 tecnologie diverse, le prime due sono dei laser che aiutano ad eliminare le cellule adipose, la terza è un massaggio che migliora la circolazione linfatica ed infine l’ultima prevede un’aspirazione che migliora la circolazione a livello linfatico e venoso.
Pressoterapia è un trattamento con un apparecchio specifico che fa pressione sulle zone interessate dall’inestetismo. La paziente deve indossare una tuta speciale, grazie alla quale è possibile praticare la pressione sulle varie parti del corpo, al fine di migliorare la circolazione linfatica ed eliminare i cuscinetti di grasso.
Mesoterapia è un trattamento attraverso il quale vengono somministrate nelle pelle dei farmaci e sostanze che hanno effetto drenante, lipolitico e vasoprotettore. La somministrazione delle varie sostanze avviene attraverso degli aghi.
Microterapia è simile alla mesoterapia ma tramite aghi più piccoli, viene iniettata una soluzione ipersalina. Il suo scopo è quello di attrarre i liquidi che sono presenti all’interno del tessuto adiposo verso l’epidermide, dove i vasi sanguigni e linfatici possono eliminarli.