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Circa il 3-10% della popolazione nasce con piccole alterazioni della pelle assomiglianti a macchie di colore rossastro o rosato.
Queste macchie, che possono comparire in ogni parte del corpo con maggior prevalenza statistica per testa e collo, appaiono morfologicamente come tumefazioni più o meno spesse, dai bordi rotondeggianti, e possono interessare anche i tessuti profondi della cute. Dal punto di vista clinico, si parla in questi casi di emangioma infantile, ossia di una particolare forma tumorale benigna il cui tessuto è costituito prevalentemente da vasi sanguigni.
L’emangioma infantile colpisce i bambini nelle prime settimane di vita ovvero può sorgere già all’interno della cavità intrauterina, durante la gravidanza. In quest’ultimo caso, si tratta più specificatamente di emangioma infantile congenito. La diagnosi di questa seconda forma del tumore è resa possibile esclusivamente mediante indagini interne alla placenta come, ad esempio, l’ecografia prenatale.
Mentre nella maggioranza dei casi di emangioma infantile non congenito è possibile pervenire alla diagnosi con semplice osservazione obiettiva ovvero esame istologico (biopsia) di un campione prelevato al paziente. Si ricorre invece all’esame mediante risonanza magnetica per gli emangiomi profondi che possono aver instaurato un rapporto con altri tessuti e organi, condizionandone il loro sviluppo e funzione.

Quali sono le cause degli emangiomi infantili

L’attuale conoscenza scientifica dell’emangioma infantile non ha ancora individuato una precisa causa alla base della sua formazione, tuttavia si ritiene plausibile che essi possano essere la conseguenza di una transitoria condizione di carenza di ossigeno a livello dei tessuti (ipossia), la quale può aver dato origine ad una reazione patologica delle cellule vascolari.
Un’altra ipotesi proposta come possibile spiegazione, considera gli emangiomi del feto o del bambino come il risultato di metastasi pervenute dal tessuto materno placentare eventualmente interessato da analisi invasive durante la gestazione. Quest’ultima tesi è sostenuta dal fatto che le cellule dell’emangioma infantile hanno marcatori molecolari simili a quelli posseduti dalle cellule della placenta. Poiché si tratta di tessuto tumorale, il comportamento metastatico spiegherebbe anche il meccanismo di spostamento di queste ultime all’interno dell’organismo in formazione.

Cosa fare quando si riscontra un emangioma infantile

Emangioma infantile

Una volta riscontrata la presenza di un emangioma infantile occorre innanzi tutto valutare il suo reale impatto sul corpo del bambino, sia dal punto di vista organico-funzionale che estetico. Nella maggioranza dei casi non è necessario alcun intervento da parte del medico, attendendosi la fisiologica regressione della tumefazione entro i primi 3-7 anni di vita. Tuttavia, in circa il 12% dei pazienti, si verificano delle complicazioni che giustificano un intervento terapeutico specifico, in particolare quando la sede dell’emangioma risulta compromettente, ad esempio, per la corretta crescita dei tessuti perioculari nonché per la funzionalità dell’occhio stesso.
Anche emangiomi situati all’interno delle vie respiratorie devono essere gestiti con molta attenzione, poiché possono causare problemi sulla respirazione.
Dal punto di vista della cura degli emangiomi infantili gioca un ruolo fondamentale il fattore tempo.